Con l’affermazione nella società dei valori della libera iniziativa e la riconosciuta funzione sociale del libero mercato e della proprietà privata, l’AITI si pone con senso di responsabilità e con integrità morale l’obiettivo di continuare a contribuire al processo di sviluppo dell’economia industriale e alla crescita civile del Paese. In questo quadro, l’AITI ritiene elemento sostanziale di tutto il sistema il dovere di:
- preservare ed accrescere la reputazione della classe imprenditoriale quale forza sociale autonoma, responsabile ed eticamente corretta;
- contribuire concretamente, in primo luogo attraverso i suoi stessi comportamenti, al miglioramento del sistema-paese.
L’AITI si impegna – e per suo tramite si impegnano tutte le sue componenti – ad attuare e a rispettare con trasparenza i modelli di comportamento ispirati all’autonomia, integrità, etica e a sviluppare azioni coerenti. Tutto il sistema AITI, dal singolo imprenditore associato ai massimi vertici associativi, dovrà essere compartecipe e coinvolto nel perseguimento degli obiettivi e nel rispetto delle relative modalità, in quanto ogni singolo comportamento non eticamente corretto, non solo provoca negative conseguenze in ambito associativo, ma danneggia l’immagine dell’intera categoria e del sistema, presso la pubblica opinione, presso il legislatore e le pubbliche amministrazioni. L’etica dei comportamenti non è valutabile solo nei termini di stretta osservanza delle norme di legge e dello statuto dell’Associazione. Essa si fonda sulla convinta adesione a porsi, nelle diverse situazioni, ai più elevati standard di comportamento. Il processo con cui tali obiettivi possono essere raggiunti è riassunto nel “Codice etico dell’AITI”, pubblicato la prima volta nel 1992 sotto la responsabilità del Comitato e aggiornato nella seduta del 5 febbraio 2014 e oggi incorporato nello statuto.