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COMUNICATO STAMPA – Votazione federale e cantonale del 13 giugno 2021: l’AITI esprime 4 NO e 2 SÌ

L’Associazione industrie ticinesi è contraria sul piano federale alla Legge CO2, all’iniziativa popolare “per acqua potabile pulita e cibo sano”, all’iniziativa popolare “per una Svizzera senza pesticidi sintetici” e favorevole invece alla Legge Covid-19 e alla Legge sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo.

Sul piano cantonale AITI sostiene il NO all’introduzione del principio della sovranità alimentare nella Costituzione cantonale

Legge CO2

AITI è contraria a questa legge CO2 e ritiene che sia possibile mettere in atto un’alternativa migliore, basata decisamente di più sulla promozione dell’innovazione in ambito di protezione dell’ambiente e meno sull’introduzione di tasse e divieti, nell’illusione che con questo approccio si riesca a riorientare il comportamento soprattutto della popolazione.

La Svizzera produce un millesimo delle emissioni di CO2 della terra e anche se queste emissioni venissero ridotte a zero il mondo non se ne accorgerebbe, in quanto sono prima di tutto i paesi più inquinatori come Cina, India, Stati Uniti e altri paesi a dover intraprendere passi decisi nella riduzione delle emissioni inquinanti. La Svizzera comunque non sta a guardare. Negli ultimi dieci anni ha ridotto le emissioni di CO2 del 25 per cento con la legislazione attualmente in vigore e questa riduzione proseguirà in ogni caso anche nei prossimi anni.

Molti paesi stanno intraprendendo azioni e programmi per ridurre le emissioni inquinanti e le emissioni di CO2 in particolare, ma utilizzano un approccio meno statalista e basato su tasse e divieti, incentivando decisamente l’innovazione e la ricerca in ambito ambientale. La legge CO2 purtroppo non ha questo approccio. Prevede di aumentare in maniera importante il prezzo della benzina, in una prima tappa fino a 12 centesimi il litro, che colpisce particolarmente le zone periferiche e di frontiera e le famiglie con redditi inferiori o dove l’automobile è necessaria per spostarsi. I maggiori costi colpiranno anche molte piccole e medie imprese e gli artigiani, proprio in un periodo economicamente difficile a seguito della pandemia. Con i prelievi delle tasse e dell’aumento del prezzo dei carburanti sarà creato un fondo gestito dalla burocrazia di Berna e destinato particolarmente al risanamento energetico degli edifici; è tuttavia attraverso l’innovazione creata dalle imprese che la protezione dell’ambiente e la riduzione delle emissioni inquinanti potranno essere realizzate.

Iniziativa popolare “per acqua potabile pulita e cibo sano” e iniziativa popolare “per una Svizzera senza pesticidi sintetici”

Si tratta di due iniziative dai titoli accattivanti e sensibili che però, se approvate, causerebbero limitazioni e danni allo stesso ambiente e al settore dell’agricoltura. Tuttavia, l’utilizzo dei pesticidi, che sottostà a precise e rigide norme di legge vincolanti, è necessario sia per garantire la produzione agricola sia per prevenire le malattie. Ulteriori modifiche di leggi a livello federale sono in corso per ridurre ancora di più i rischi derivanti dall’utilizzo dei pesticidi. L’iniziativa “per acqua potabile pulita e cibo sano” se venisse approvata causerebbe una riduzione della produzione agricola in Svizzera e dunque la necessità di ricorrere maggiormente alle importazioni dall’estero, dove l’inquinamento aumenterebbe. I redditi degli agricoltori, già limitati in molti casi, ne risentirebbero ulteriormente.

Anche il divieto dell’utilizzo di pesticidi sintetici minerebbe l’approvvigionamento della popolazione svizzera con derrate alimentari prodotte nel nostro paese e limiterebbe la scelta delle derrate alimentari importate. Nell’ambito della produzione di derrate alimentari diventerebbe più difficile rispettare le norme igieniche. Anche per quanto concerne i pesticidi sintetici il loro utilizzo è sottoposto a norme stringenti, che saranno ulteriormente inasprite. Come al solito, divieti eccessivi e drastici causano effetti controproducenti sull’agricoltura svizzera e sull’approvvigionamento alimentare della popolazione.

Legge Covid-19

Per limitare i danni causati dalla pandemia di coronavirus, il Consiglio federale ha deciso una serie di provvedimenti e diversi aiuti soprattutto di ordine finanziario, ricorrendo al cosiddetto diritto d’urgenza. La legge Covid-19 adottata dal Parlamento ha fornito successivamente la base legale, che ha tuttavia una durata limitata a 6 mesi. Qualora la legge venisse bocciata dal popolo, dopo il 25 settembre 2021 non vi sarebbe più la base legale per continuare a poter aiutare finanziariamente le persone e le aziende in difficoltà a causa del Covid-19.

Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo

Dopo gli attacchi terroristici di Parigi del 2015, molti Stati hanno affinato le loro leggi per lottare efficacemente contro il terrorismo. La legge in votazione permette alla polizia di disporre di più mezzi per intervenire preventivamente in caso di minacce terroristiche. La polizia potrà intervenire solo in presenza di indizi concreti e attuali di una minaccia terroristica. Gli interventi della polizia dovranno essere proporzionati e i diritti dell’uomo e i diritti fondamentali dovranno essere sempre garantiti. La nuova legge completa la strategia della Svizzera di lotta al terrorismo, che si fonda sui pilastri seguenti: prevenzione, repressione, reintegrazione.

Modifica della Costituzione cantonale in merito alla sovranità alimentare del cantone Ticino

Si tratta di una proposta puramente declamatoria, che non ha effetti nella direzione auspicata.
A livello federale una proposta analoga è stata bocciata dal popolo svizzero nel 2018, cantone Ticino compreso. Inserire il principio della sovranità alimentare nella Costituzione cantonale non ha alcun effetto in quanto le norme di competenza sono federali e non cantonali. Si tratta pertanto di atti declamatori, tanto più che il principio della sovranità alimentare è contemplato in varie leggi federali in vigore. Ma anche se si tratta di principi declamatori, l’applicazione pratica potrebbe comunque comportare un’ingerenza eccessiva dello Stato nella libertà dei cittadini, dei contadini e dei piccoli imprenditori.

 

Lugano, 25 maggio 2021