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Obbligo di annuncio dei posti vacanti

Dal 1° luglio 2018 in poi, i datori di lavoro sono tenuti a notificare agli uffici regionali di collocamento (URC) i posti vacanti che rientrano nei generi professionali con un tasso di disoccupazione che a livello nazionale ammonta almeno all’8 per cento; il 1° gennaio 2020 questo valore soglia sarà ridotto al 5 per cento. Anche i posti vacanti affidati ad agenzie di collocamento private, headhunter o imprese di fornitura di personale a prestito vanno annunciati all’URC.

Nel frattempo è stata pubblicata la lista definitiva dei generi di professione che, dal 1° luglio 2018 fino al 31 dicembre 2019 compreso, saranno soggetti all’obbligo di annuncio. Questa lista sarà rinnovata ogni anno sulla base dei dati della disoccupazione.

Per queste professioni, i datori di lavoro saranno tenuti ad annunciare i posti vacanti agli URC prima di poter procedere pubblicamente alla ricerca di candidati. Durante questo breve periodo, le informazioni riguardanti questi posti vacanti saranno a disposizione esclusivamente degli iscritti agli Uffici Regionali di Collocamento.

Sono previste alcune eccezioni all’obbligo di annuncio se:
– un posto vacante viene occupato da una persona che lavora da almeno 6 mesi presso la stessa impresa;
– un posto vacante viene occupato da un parente di una persona avente diritto di firma nell’impresa;
– la durata del rapporto di lavoro non supera i 14 giorni civili;
– il datore di lavoro trova e assume persone in cerca d’impiego registrate presso l’URC i cui profili sono pubblicati su lavoro.swiss

Qui è disponibile la lista aggiornata delle professioni soggette all’obbligo di annuncio.

La Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) ha creato un video esplicativo in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti il 1° luglio 2018. Il video è finalizzato a informare il pubblico (in particolare i datori di lavoro e le persone in cerca di impiego) sullo scopo e sull’attuazione dell’obbligo di annuncio proponendo una breve storia personalizzata. Qui è possibile visualizzare il filmato.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare anche la pagina della Segreteria di Stato dell’economia cliccando qui.